
La Settimana Veterinaria N° 1378 | 25 giugno 2025 – Articolo a cura di Oscar Grazioli, medico veterinario, socio Fondatore e membro del Consiglio Direttivo di Oltre la Sprimentazione Animale -OSA
Autocitarsi non è elegante, ma in questo articolo devo fare un’eccezione, perché
scrivo di quanto accaduto a Catanzaro, presso l’Università Magna Graecia, nei cui laboratori di sperimentazione gli inquirenti dell’operazione “Grecale” hanno evidenziato di tutto: “topi
decapitati senza anestesia, lanciati contro il muro, soppressi senza rispettare procedure e protocolli, usati in spregio a ogni linea guida e norma sugli esperimenti di animali vivi” (1). La Procura di Catanzaro, dopo le indagini, ha inviato un avviso di garanzia a 32 professionisti, parte dei quali medici veterinari, che “avrebbero messo in opera un meccanismo rodato che avrebbe fatto sì che le ispezioni nei laboratori da parte dell’Asp fossero “pilotate” per ottenere l’attestazione di regolarità delle ricerche ed evitare la revoca dei finanziamenti ministeriali ammontanti a circa due milioni”. E vengo all’autocitazione. Oltre vent’anni fa, ero già da anni giornalista pubblicista ed ero nella mia struttura veterinaria, quando ricevetti la telefonata di un collega (giornalista) della Gazzetta di Reggio: ”Hai sentito dei cani della Morini sequestrati al Brennero?”. No, non avevo ancora sentito, ma in poche ore, la notizia era su tutti i media. Per vostra conoscenza la “Morini” era famosa a Reggio Emilia (nella cui Provincia aveva sede) – e possiamo dire in tutta Italia – per i suoi contestati allevamenti di cani Beagle, venduti a diverse ditte che facevano sperimentazione su di loro. Molti sospettavano vari illeciti ma questa volta ebbe la sfortuna (e fu la fortuna dei cuccioli) che una persona udisse, dal camion fermo in dogana, mugolii che gli parvero di dolore. Avvertita la polizia, il camion fu messo sotto sequestro.
L’articolo di Libero
Quando, dopo alcuni mesi, tutto fu chiaro, chiesi al Direttore di Libero (Vittorio Feltri) di pubblicare un’inchiesta in quattro puntate sulle falsità che si celano troppo spesso dietro le porte (blindate anche per i parlamentari) di questi laboratori e, alla fine, sulla veridicità degli esperimenti condotti su cavie. Mi invitò a scrivere tutte le puntate che volevo. Trascrivo parzialmente (per motivi di spazio) la prima puntata (2).
“Chi è il dr. J. Leuschner e perché parliamo (male) di lui? Ve lo spiego. Ho qui davanti ai miei occhi un Telefax, a sua firma, datato 3 maggio 2002 e indirizzato alla ditta St. Morini s.a.s. In perfetto inglese il dr. Leuschner chiede se la ditta Morini può inviargli, con cortese sollecitudine, un’offerta per 22 cani Beagle maschi di 5 – 6 mesi d’età e di 5 – 6,5 kg di peso, più altri 22 cani Beagle femmine di 5 – 6 mesi di età e di 5 – 6,5 kg di peso. “Non esitate a contattarci per qualsiasi ul- teriore informazione”. Ho provato a contattare il dr. Leuschner e, per facilitarlo, gli ho inviato una lettera e una e mail in perfetto tedesco. Nein, niente da fare, nessuna risposta. Riconosco di avergli posto un quesito non facile, ma non si fa così, non è cortese tacere quando si è gentilmente interrogati. Che cosa gli ho chiesto? Sono cinque mesi che mi faccio la stessa domanda e il dr. Leuschner è uno di quelli che può darmi una risposta, ma preferisce tacere. Chiedo venia, non vi ho ancora presentato la LPT che sta per Laboratory of Pharmacology and Toxicology con sede ad Amburgo. Non affannatevi a cercarla su Internet. Non esiste. Non chiamate il 176. L’operatore vi dirà che ad Amburgo non esiste nessuna ditta con il nome di LPT. Se non fossi entrato in possesso di quel fax indirizzato alla ditta Morini avrei avuto soltanto un P.O. Box 920461, Hamburg, ovvero una Casella Postale. Strano per una ditta alla quale vengono commissionati esperimenti su farmaci, cosmetici, detersivi dal fior fiore delle griffe nel campo farmacologico e cosmetico. Solo a forza di indagare ho trovato il numero di telefono ma di là dalla cornetta tutto tace. Ed ecco la mia domanda. Perché la LPT, in accordo con la ditta Morini, si fa spedire cani con date di nascita palesemente false, con trattamenti e vaccinazioni palesemente falsificati? Basta guardare il libretto sanitario, falso come un soldo di cuoio. I cuccioli erano nati a metà marzo, non a dicembre dall’anno prima. Come faccio ad esserne sicuro? Semplice. Sono andato a Bolzano, assieme a una mia collega presso il canile comunale (più simile ad un asilo per la verità) dove i 56 cuccioli erano stati destinati dal Procuratore Baumgarten dopo il sequestro e in seguito acquistati dall’on. Eibner. Ci siamo recati là ad adottare Matilde che adesso scava buche in un giardino anziché giacere, come un rottame, nella gabbia di uno stabulario della LPT. Eravamo in tre veterinari quel giorno, io, lei e il dr. Lorenzi dell’AUSL di Bolzano. Quando abbiamo visto cuccioli di 60 giorni mistificati per cani di 6 mesi ci siamo resi conto che sotto c’era qualcosa di losco. Le vaccinazioni portavano date di quando i cani non erano ancora nati. Perché la ditta LPT riceve cuccioli di 60 giorni facendoli passare per cani di 6 mesi? Perché le date delle vaccinazioni sono false, come quelle dei trattamenti terapeutici? È questo il rigore scientifico con cui si conducono gli esperimenti che ci “salveranno dal cancro”? Non viene il dubbio che un cucciolo di 60 giorni costi meno di un cane di 6 mesi? Non viene il dubbio che la LPT sperimenti su cuccioli di 60 giorni quello che dovrebbe sperimentare su cani di 6 mesi? Un animale di 60 giorni è profondamente diverso da un animale di 6 mesi, però costa meno. Ma quali saranno allora i risultati finali? Falsi. Il tal farmaco testato su un cane di 60 giorni anziché di 6 mesi avrà un comportamento completamente diverso. È da questa sperimentazione, da questo rigore scientifico che dipende la vita dei nostri bambini? Da queste falsità comincia la lotta contro il cancro? Le farò avere l’articolo dr. J. Leuschner, dottore in Filologia, codirettore della LPT di Amburgo. Le invierò anche gli standard di razza del Beagle. Si renderà conto che chiedere 44 Beagle di 5 – 6 mesi di età, del peso di 5 – 6 kg è sinonimo di ignoranza o più precisamente malafede. In entrambi i casi una pessima dotazione per il direttore di una ditta che effettua ricerche per salvare la nostra salute”.
Vent’anni fa la stessa domanda
E ora torniamo all’inchiesta “Grecale”, sui laboratori della Magna Graecia di Catanzaro, dove tra i 32 professionisti indagati ci sono anche il rettore e il responsabile dell’Organismo Preposto al Benessere Animale (OPBA). Riporta Calabria7 News che “avrebbero sistematicamente gonfiato o falsificato dati e documentazione per ottenere finanziamenti pubblici destinati alla ricerca e alla sperimentazione. Le truffe riguarderebbero progetti di ricerca con animali vivi, formalmente regolari ma nella sostanza viziati da dati falsi, esperimenti mai svolti o condotti al di fuori delle autorizzazioni ministeriali”. E, alla fine, torna la stessa domanda di 20 anni fa: quante delle sperimentazioni su animali sono falsate?
Non sarebbe opportuno investire seriamente nelle tecnologie moderne e concrete basate sull’uomo per l’uomo?
P.S. Sia chiaro che i 32 professionisti sono indagati, il che non vuole certo dire già colpevoli.
Note:
- Fonte: Calabria7 News maggio 2025.
- Fonte: Libero, novembre 2003.