Metodi “Complementari” alla Sperimentazione Animale: Una Minaccia Travestita

Il Cavallo di Troia della Sperimentazione Animale: Come la Narrazione dei Nuovi Approcci Metodologici (NAMs) “Complementari” Sta Tradendo i Principi Etici della Ricerca

dall’Editoriale di Zaher Nahle pubblicato su NAM Journal, giugno 2025.


Introduzione

Negli ultimi anni, le tecnologie emergenti nel campo dei New Approach Methodologies (NAMs) – che includono modelli computazionali, organi-su-chip, tessuti umani ricostituiti, organoidi, e intelligenza artificiale – hanno offerto alternative concrete alla sperimentazione animale. Tuttavia, una strategia recentemente promossa da alcune agenzie statunitensi rischia di minare gli stessi principi etici che hanno guidato l’adozione di queste alternative: le 3R – Refine, Reduce, Replace (Rifinire, Ridurre, Sostituire).

In un editoriale lucido e fortemente critico, Zaher Nahle denuncia l’uso strumentale del concetto di “complementarietà” tra NAMs e animali da laboratorio. Secondo l’autore, si tratta di un vero e proprio Cavallo di Troia ideato dal complesso industriale della sperimentazione animale per preservare lo status quo e ostacolare il pieno superamento dei test sugli animali.

NAMs “Complementari”: Una Strategia Ingannevole

Il concetto al centro della critica è l’iniziativa “Complement-ARIE” promossa dal NIH statunitense, che propone l’uso dei NAMs come complementi alla sperimentazione animale. In apparenza innocua, questa terminologia nasconde un rischio sistemico: anziché promuovere una transizione verso modelli più etici e scientificamente rilevanti, essa rafforza l’idea che gli animali siano ancora necessari e insostituibili.

Nahle sottolinea come NAMs basati su cellule o tessuti animali, promossi da alcune agenzie e sviluppatori, siano non solo scientificamente incoerenti ma addirittura controproducenti: se gli organismi animali sono cattivi predittori dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci umani (fallendo nel 92% dei casi, secondo studi citati), perché mai basarsi su di essi per derivarne modelli alternativi? I NAMs, sostiene l’autore, devono essere sviluppati e validati esclusivamente a partire da dati umani, l’unico gold standard scientificamente giustificabile.

Un Ritorno Mascherato alla Sperimentazione Animale

Presentare i NAMs come strumenti ausiliari anziché sostitutivi ha implicazioni etiche e pratiche gravi. Trasforma le 3R in una versione svuotata di senso – 2R + 1 (Refine, Reduce, Complement) – e rende impossibile, in pratica, eliminare del tutto l’uso degli animali. Una volta che NAMs e modelli animali sono intrecciati nello stesso protocollo, diventa estremamente difficile separare i due approcci.

Questa strategia favorisce l’industria della sperimentazione animale, garantendole continuità finanziaria, accesso a nuovi fondi e legittimità istituzionale. Inoltre, permette a ricercatori e aziende di accedere contemporaneamente a fondi per la ricerca con e senza animali, rendendo il compromesso scientificamente conveniente ma eticamente discutibile.

Le Implicazioni per la Politica della Salute Pubblica

È importante sottolineare che la narrazione dei NAMs come complementi NON riflette l’indirizzo della nuova leadership delle agenzie sanitarie statunitensi. Le recenti dichiarazioni del direttore del NIH Jay Bhattacharya, del commissario FDA Marty Makary e del direttore EPA Lee Zeldin indicano una volontà chiara di ridurre, e in prospettiva eliminare, l’uso degli animali nella ricerca.

Tuttavia, il programma Complement-ARIE, avviato prima dell’insediamento di questa nuova leadership, necessita di una revisione profonda. Nahle propone non solo di rinominarlo, ma anche di riallinearne gli obiettivi con le priorità attuali: promuovere modelli human-based e human-relevant, validati su basi umane e indirizzati alla reale sostituzione degli animali.

In conclusione, l’idea dei NAMs come complementari alla sperimentazione animale è una narrazione pericolosa che rischia di cristallizzare vecchie pratiche sotto una veste moderna. Per Nahle, è una manovra sofisticata del complesso industriale della sperimentazione animale per occupare anche lo spazio innovativo dei NAMs. La sua analisi è un monito per legislatori, accademici e cittadini: non lasciarsi ingannare da formule apparentemente conciliatorie che, in realtà, tradiscono l’obiettivo più importante della ricerca biomedica etica e moderna – sostituire, non affiancare, l’uso degli animali.

I programmi pubblici devono essere trasparenti, coerenti e allineati con i principi fondanti della ricerca responsabile. La posta in gioco non è solo etica, ma anche scientifica: ritardare l’adozione piena dei NAMs significa ritardare cure migliori per i pazienti, perpetuare costi elevati, e mantenere pratiche sperimentali che la scienza ha ormai ampiamente superato.

Fonti:
Zaher Nahle, Making NAMs a ‘Complement’ to animal experimentation is the Trojan Horse of the animal-industrial complex, NAM Journal, 2025. https://doi.org/10.1016/j.namjnl.2025.100030