Cani Beagle usati per sperimentazioni in Italia senza trasparenza

Cani Beagle sono recentemente arrivati al centro ricerche Aptuit (controllato dalla multinazionale Evotec) e ai laboratori dell’Accelera (Nerviano, Mi) per essere utilizzati per la sperimentazione. Questo video, che riguarda il carico di cuccioli destinato ad Aptuit, dimostra le condizioni in cui vengono trasportati gli animali.

La Consulta comunale di Verona per la tutela del benessere animale rinnova con fermezza l’invito all’azienda farmaceutica e all’Ulss 9 Scaligera a divulgare in trasparenza le autorizzazioni ministeriali che, in base al dettato legislativo permettono l’utilizzo in deroga di alcune specie di animali che in Italia è vietato utilizzare, fra cui cani, gatti e primati non umani.

Per noi di OSA il fatto è inaccettabile.

La detenzione nei laboratori e le pratiche di laboratorio, spesso cruente, su animali senzienti quali ad esempio i cani, pongono importanti problematiche di tipo etico. L’art.22 del decreto legislativo del 04 marzo 2014 inerente la protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, sottolinea come gli animali debbano essere trasportati  in modo tale da ridurre al minimo sofferenza e stress; inoltre nell’articolo si fa riferimento all’intera filiera (allevatore , fornitore, stabulazione) sottolineando come essa in tutte le sue fasi, debba attenersi a tutto quanto previsto nell’allegato III, ovvero in sintesi al rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologiche di specie. Per citare solo un esempio tra i moniti ivi presenti, per quanto concerne l’abbeveraggio  si specifica come gli animali debbano disporre in modo permanente di acqua potabile non infetta. In questo caso si tratta peraltro di cuccioli, le cui esigenze si fanno ancora più stringenti.

Oltre ai problemi riguardanti il benessere animale vi sono noti problemi scientifici e metodologici legati ai test sugli animali. La sperimentazione animale viene infatti criticata sempre più dalla comunità scientifica per la sua scarsa riproducibilità e rilevanza per la medicina umana. All’inerzia nel continuare su una strada sbagliata da parte di chi la pratica si aggiungono la scarsità di fondi dedicati ai nuovi approcci metodologici “alternativi” e alla formazione. Si fa fatica a rimettersi in gioco e ad approcciarsi a tutto quello che l’innovazione e le nuove tecnologie offrono oggi. Si continua invece con approcci anacronistici, ma che foraggiano tutto l’indotto che ruota attorno ai pregiudizi, alla necessità di pubblicare nonché agli interessi economici. Tutto ciò non solo condanna gli animali a sofferenza e morte ma mette a rischio la salute umana.  La Scienza moderna infatti va in tutt’altra direzione e si avvale di nuovi approcci metodologici incentrati sulla biologia dell’uomo, non degli animali.

Credits:

video: Anima Denmark, https://anima.dk
dati: www.thecampbeagle.com, Facebook: campbeagleofficial, Twitter: camp_beagle, Instagram: @thecampbeagle