Ricerca su Animali: Etica e Impatto sulle Decisioni Cliniche

Un Nuovo Articolo di Jarrod Bailey, PhD, e del Professor Michael Balls Propone un Cambio di Paradigma nella Ricerca Medica

Un nuovo articolo scritto da Jarrod Bailey, PhD, Direttore per la sezione Ricerca Biomedica presso il Physicians Committee of Responsible Medicine (PCRM), e da Michael Balls, Professore emerito di biologia cellulare all’Università di Nottingham, riassume la necessità di un cambio di paradigma nella ricerca medica che beneficerà sia gli animali che gli esseri umani.

Nel loro articolo pubblicato sulla rivista scientifica Anesthesiology Clinics, gli autori discutono le questioni etiche e le considerazioni riguardanti l’uso degli animali nella scienza, e come queste possano essere utilizzate da alcuni per giustificare la sperimentazione animale. Sottolineano inoltre che l’etica umana deve assumere un ruolo molto più prominente. Se la ricerca biomedica non è sufficientemente rilevante per l’essere umano, allora sta deludendo miliardi di persone che si affidano alla scienza sperando nella comprensione delle malattie e in nuovi farmaci per alleviare la sofferenza, perpetuando al contempo il danno a decine di milioni di animali nei laboratori ogni anno.

Uno dei motivi della continua ricerca e sperimentazione su larga scala sugli animali è la mancanza di riflessione critica e di messa in discussione dei modelli animali di malattie umane e dell’efficacia e sicurezza dei farmaci. Questa mancanza di adesione al metodo scientifico – che richiede una valutazione critica di ciò che viene fatto e di quali modelli vengono utilizzati per generare dati e testare ipotesi – è spesso assente nonostante le prove sostanziali e senza precedenti dell’inadeguatezza del modello animale.

Gli autori affermano che i modelli animali delle malattie umane sono inadeguati a causa di differenze tra le specie che non possono essere superate o adeguatamente considerate. Queste differenze sono amplificate dalla notevole variabilità all’interno delle specie stesse: gli animali e gli esseri umani differiscono spesso significativamente l’uno dall’altro, rendendo problematico persino il trasferimento dei dati sperimentali ad altri membri della stessa specie. Tali differenze tra gli esseri umani devono essere considerate nella ricerca, e ciò può essere raggiunto solo attraverso approcci di ricerca specifici per l’uomo. Questo include i così detti nuovi approcci metodologici (NAMs), ad esempio metodi avanzati di coltura cellulare, tessuti e organi umani in miniatura (organoidi), spesso derivati da campioni di pelle e sangue dei pazienti, che riflettono la biologia del pazienti in modo personalizzato e preciso. Grazie a questo approccio, sono stati fatti enormi progressi nella comprensione delle malattie umane e nello sviluppo di nuove terapie sicure ed efficaci, comprese quelle per le malattie dove i modelli animali si sono rivelati inadeguati.

L’articolo conclude che è essenziale un rapido superamento dell’uso degli animali nella ricerca biomedica, che deve essere sostituito da approcci focalizzati sulla biologia umana in tutte le fasi – per il bene degli animali e degli esseri umani.

Il nuovo articolo del Dr. Bailey è disponibile gratuitamente QUI fino al 22 giugno 2024