Lettera aperta di OSA in risposta alle dichiarazioni di UniFe sulla sperimentazione animale

Pubblichiamo di seguito la lettera aperta che OSA – Oltre la Sperimentazione Animale ha trasmesso alle redazioni de La Nuova Ferrara e FerraraToday, richiedendone la pubblicazione, in risposta alle recenti dichiarazioni dell’Università di Ferrara in merito alla sperimentazione animale e al ruolo dei modelli animali nella ricerca biomedica. Tali testate hanno in più occasioni ospitato comunicati e posizioni dell’Ateneo ferrarese: riteniamo doveroso che anche la voce della comunità scientifica che promuove un cambiamento metodologico trovi spazio nel dibattito pubblico.

Segue il testo integrale della lettera:

Spett.le Redazione,

Dopo la liberazione dei macachi dagli stabulari dell’Università di Ferrara e la conseguente
sospensione degli esperimenti su di essi, lo stesso Ateneo (Unife), in un comunicato stampa, sostiene con orgoglio le proprie ricerche e dichiara che la sperimentazione animale costituisce ancora “la strada maestra” della ricerca biomedica. In realtà il mondo scientifico sta lentamente ma fermamente smentendo queste affermazioni, consapevole dei fallimenti di una ricerca biomedica basata su tale strategia. Il National Institutes of Health (NIH) ha avviato un cambiamento strategico profondo, non per motivi ideologici o per “pietà”, ma perché sempre più evidenze mostrano che i modelli animali, nel loro complesso, non forniscono risultati affidabili per comprendere le malattie umane o sviluppare terapie efficaci. Sempre negli Stati Uniti, la FDA Roadmap to Reducing Animal Testing mira a rendere i test animali l’eccezione e non la norma, a favore di metodologie innovative più rilevanti per la biologia umana. Lo stesso orientamento è stato adottato dalla Commissione Europea, che, riconoscendo l’insufficienza scientifica dei modelli animali, ha indicato come urgente la transizione verso nuovi approcci metodologici (NAMs). Quanto alle cure per ictus e autismo sbandierate nel documento dell’Ateneo è doveroso ricordare che, a oggi, non esistono cure risolutive per queste patologie. Proprio in questi ambiti, i fallimenti e i limiti dei modelli animali sono tra i più documentati. Rivendicare successi terapeutici su tali basi è non solo fuorviante, ma soprattutto offensivo per i pazienti che ne soffrono e per le loro famiglie. Ci auguriamo che anche l’Università di Ferrara voglia intraprendere quella direzione innovativa che rappresenta “la vera strada maestra” per una ricerca biomedica efficace, etica e rispettosa della salute umana, oltre che del benessere animale.

Il Presidente di OSA, Dr. Maria Concetta Digiacomo
Il Consiglio Direttivo
Il Comitato Scientifico

Viasualizza in formato PDF la lettera inviata il 26/5/25 a La Nuova Ferrara

Visualizza in formato PDF la lettera iviata il 30/5/25 a FerraraToday